25 DICEMBRE 2015

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Sul treno che corre verso Genova con una borsa piena di regali da far invidia a Babbo Natale. Con il portatile sempre con me a sostituire, poco romanticamente, la mia penna. Con la mente proiettata ai tanti progetti del futuro ed il cuore concentrato sul presente, mi fermo un istante a pensare a questo 25 dicembre 2015 che, con le sue temperature calde e poco natalizie, arriva a dirci che un altro anno è passato e tante cose sono accadute. Arriverà prima di capodanno il tempo delle riflessioni e del classico “tirare le somme”. Ma non ora. Ora è il tempo per gli auguri, ora è il tempo per la pace dell’animo, ora è il tempo di tornare bambini gioiosi nell’attesa dell’apertura dei pacchetti, ora è il tempo di essere grandi e di lasciare per un attimo da parte tristezze e incazzature per guardarsi allo specchio e almeno oggi, per una volta dirsi: “ Bravo Matteo, potevi fare meglio ma sicuramente avresti potuto fare anche molto peggio, non mollare e continua a perseverare in ciò in cui credi. Tanti Auguri”
Tanti auguri a tutti voi che avete dedicato un minuto di questo prezioso giorno a questa lettura, provate a sostituire il nome Matteo con il vostro e fotografate, nella vostra mente o sul vostro smartphone, il sorriso che arriverà subito dopo. Questo è il mio regalo per voi.
Tanti auguri anche a chi non avrà questo minuto perché starà dolcemente in compagnia dei propri cari.
Vi lascio con una canzone che mi piace tanto, che mi riempie il cuore, che mi fa immaginare la neve che scende soffice e che questa mattina ascoltandola mi ha fatto pensare : “Cacchio ma oggi è Natale!”

Grinta

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I LOVE ANTONELLO

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Non ho vizi. Non bevo, non fumo, ho smesso anni fa di bere Coca-Cola e faccio tanto sport. Ma c’è una cosa alla quale non posso, non riesco, vi giuro non ce la faccio proprio a resistere: LA MOZZARELLA DI BUFALA.

Cos’è la mozzarella di Bufala.
La mozzarella di bufala campana D.O.P. è un formaggio da tavola di pasta filata molle derivato da latte intero di bufala. Per potersi definire tale, la mozzarella no prevede in nessun modo, neanche parziale l’utilizzo del latte bovino. In poche parole è una cosa buonissima, oserei dire: orgasmica.

E c’è una persona, Antonello, che ha capito che la mozzarella rappresenta per me quello che la criptonite rappresenta per Superman.

Chi è Antonello.
Persona dall’animo buono e gentile, Antonello è innanzitutto un mio amico.
Nato a Paestum, ridente cittadina campana situata in provincia di Salerno, il 15 Ottobre di alcuni anni fa, il prode Antonello frequenta il GetFIT club di via Meda ormai da qualche anno e, con un curriculum nel quale si evince la sua esperienza nel Pilates, da un po’ di tempo a questa parte miete successi nel BODY PUMP e si cimenta nell’antica e nobile arte della corsa.
Ora, mettete una Domenica sera in cui Antonello ritorna da Paestum con 1 Kilo e 200 grammi di mozzarelle di bufala, mettete che si ricordi sempre di fare una telefonata al suo caro amico e insegnante Matteo, mettete una bottiglia di Chianti classico, gli amici Mauro ed Eleonora per una piacevole compagnia e capirete perché, da qualche anno a questa parte, oltre alla mozzarella di bufala, mi sono follemente innamorato di quest’uomo.
I LOVE ANTONELLO!
Stasera però doppia razione di BodyPUMP.

Grinta

Antonello

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I “FORTI” DI GENOVA

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Sono nato a Genova 34 anni fa.

È risaputo il mio rapporto di amore e odio con questa città: la mia fuga dopo le scuole superiori, la scoperta di nuovi mondi così diversi da quello a cui ero abituato, l’amore per la “dinamica” Milano, i week-end di conflitti con la mia famiglia, la malinconia della sera quando Genova si spegne, e poi…
…e poi la vita cambia, si diventa grandi e il ragazzo ribelle lascia spazio all’uomo che, pur sempre con gli stessi occhi del bambino che è in lui, guarda le cose da un altro punto di vista; ed ecco che improvvisamente in un caldo week end d’autunno ti ritrovi ad aver “bisogno” di ciò che anni fa avevi lasciato, della famiglia, del fratellino e della sua gioia nel mostrare l’avanzamento lavori nella nuova casa, della telefonata di tuo papà che in dialetto genovese fa sempre quella immancabile domanda che ti fa venir voglia di abbracciarlo, della telefonata di tua mamma che rimane solo una telefonata in attesa dell’abbraccio di Natale; ti ritrovi ad aver bisogno anche un po’ di LEI e della sua aria di mare e dei suoi ritmi più “rilassati”. Allora ti inventi una fantastica domenica a camminare sulle sue alture e tra i suoi Forti.
Certo, la scintilla deve ancora riscoccare del tutto tra di noi, però Genova, devo ammettere che vista da lassù sei veramente bella.
Domenica sono tornato a trovarti e la camminata tra le tue montagne mi ha fatto vedere cose di te che mi hai sempre tenute nascoste, o quasi : l’osteria da “Richetto” dove il mio papà mi portava a pranzo quando ero piccolo, quasi trent’anni fa; i tuoi Forti e le loro mura, dallo Sperone al Puin, dal Diamante al Begato, fino al Quezzi e a tutti gli altri; quella vista a 360° che togliendoti il fiato ti permette di vedere in un sol sguardo tutto il tuo Golfo, da Portofino fino a Noli; quella linea che divide il cielo dal mare non facendoti capire dove inizia uno e finisce l’altro.
Insomma, Genova, ti ho rivista con gli occhi del bambino che 30 anni fa andava all’osteria con il suo papà e mi sei piaciuta come non mai.

Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il mio adorato fratellino Giacomo e la sua fidanzata (mia psicologa personale) Martina; scusate se ogni tanto vengo a rompervi le scatole, il vostro stare insieme così giovane eppure così maturo è per me un grande esempio.

Vi voglio bene, i veri “Forti” di Genova siete voi.

Grinta



ricchetto
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LETTERE DA “OCCIDENTE”

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Non voglio essere banale. Non mi piace essere banale. Forse lo sarò, ma oggi non mi importa.

Quella appena trascorsa è stata una settimana davvero strana. Triste per i fatti di Parigi e di riflessione per i mieI fatti personali. Il Pianeta è nel caos così come il mio cuore. Notizie che rimbalzano da tutto il mondo si intersecano con i miei stati d’animo. Le stragi di Parigi hanno riaperto una ferita mai rimarginata del tutto, ma sicuramente troppo presto dimenticata; ognuno dice la sua senza, forse, realmente comprendere di cosa si stia parlando davvero; una guerra è in atto e va al di là del credo politico o della fede religiosa, c’è chi vorrebbe radere al suolo tutto e chi al contrario professa amore, entrambi in nome di una libertà ad oggi difficile da capir dove dimori. In mezzo a tutto questo, di cui non voglio certo essere io ad aggiungere altre considerazioni, riecheggiano in me le parole di due lettere che “arrivano da Parigi” e che parlano di “Occidente” nel senso più intimo del termine, alle quali non so ancora bene dare un significato, ma che ringrazio per essere state scritte.

La prima è stata scritta dal signor Antoine Leiris ai terroristi che al Bataclan hanno ucciso sua moglie.
«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.  
L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di dodici anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit-garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio.»

La seconda è stata scritta da una persona a me cara, più di quanto lei possa immaginare, non importa il suo nome quello che importa è che il senso della lontananza, serve a dirci che il cuore è un fiume di stelle senza fine.

“Ti scrivo solo adesso. Mi sono preso un po’ di tempo per me in questo mese, mi sono preso del tempo in generale per dedicarmi a delle cose che avevo lasciato un po’ in disparte e che invece avevo così voglia di coltivare. Questi giorni di spaventose notizie mi hanno dato motivo di fermarmi e riflettere. Ho pensato molto a quello che sta succedendo a Parigi in questi giorni, in treno stamattina ho letto dell’attacco in Siria e sono rimasto scosso da ciò che sta succedendo al nostro povero pianeta. È davvero spaventoso quello che sono riusciti a fare, non solo alle persone coinvolte nella strage, ma anche a tutti coloro che in qualche modo hanno vissuto in quella città e in quei posti. Hanno colpito nel profondo ognuno di noi con i pezzi della nostra storia e delle nostre vite trascorse in quelle strade e in quei luoghi minati adesso da così tanta cattiveria. Ho così tanti ricordi legati a quella città e mi sono immedesimato in quelle persone e nelle loro famiglie. E la risposta a tutta questa follia sembra essere per l’ennesima volta la violenza. Altra violenza sulla violenza, per sporcare ancora di più quel poco di dignità che ci è rimasta. In giornate di odio come queste passate tra il terrore e l’angoscia per una tale crudeltà, io in risposta avrei solo voglia di positività e di amore e di sentire le persone a cui tengo più vicine e di farglielo sapere. Sono grato di avere nella mia vita così tante persone speciali che mi donano amore giornalmente anche senza dirlo ad alta voce. Ne percepisco ogni sua forte scintilla e mi da la forza per affrontare anche le giornate più difficili. E avevo voglia di dire anche a te un “ti voglio bene” perché in fondo è quello che sento. Mi farebbe piacere poter parlare se ne avrai voglia, mi dispiacerebbe molto lasciare le cose così come stanno adesso. Buonanotte.”

Due lettere scritte con parole che arrivano come un raggio di sole nel pieno di una tempesta.
Un raggio di sole dal quale ricominciare.
Parigi è bellissima anche in autunno.

Grinta




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IL MIO AMICO MARCO GALLO

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Nel mio lavoro parlo di benessere. Il mio lavoro è benessere. Nel mio lavoro tratto uno dei tre aspetti dell’allenamento: l’attività fisica. Nel mio lavoro non dimentico mai gli altri due: alimentazione e riposo.
In tema di alimentazione, le settimana scorsa, sono rimasto colpito e sono stato attento a tutto quello che veniva detto sulle carni rosse; essendone io un consumatore, moderato, ma pur sempre un consumatore, e parlandone con chi mi chiedeva come la pensassi, ho capito che la bomba mediatica esplosa ha creato in me più confusione che altro. È incredibile come una notizia, data o vista da diversi punti di vista, susciti confusione, a volte terrore nelle persone, facendole prendere una posizione senza spesso esserne realmente convinti. In tema di alimentazione il mio amico MARCO GALLO è un esperto e, come sempre faccio quando non so qualcosa, mi confronto con lui.
Chi è MARCO GALLO? Prima di tutto è un mio grande amico, per certi aspetti “uno di famiglia” e con orgoglio ci tengo a precisarlo; è colui che mi segue in fatto di alimentazione per la mia preparazione alle maratone; colui che con due semplici consigli, prima di una gara in Svizzera lo scorso anno, ha cambiato il mio modo di far colazione facendomi ottenere degli ottimi risultati; Marco Gallo è un auditivo, preciso e scientifico che parla con i numeri, facendo vedere le cose da un altro punto di vista ad un visivo, pazzo, creativo come me; Marco Gallo è un biologo nutrizionista specializzato in nutrizione umana, che grazie ai suoi studi, alle esperienze, ed al continuo aggiornamento, possiede competenze teoriche, tecniche e pratiche nel settore della nutrizione clinica e sportiva.
Le sue caratteristiche professionali principali sono: analisi della composizione corporea, definizione del fabbisogno nutrizionale, elaborazione di diete personalizzate, consulenza nutrizionale sportiva, valutazione e integrazione alimentare; è un educatore alimentare per singoli o gruppi, un esperto e insegnante di tecnologie, controlli, igiene e qualità degli alimenti.
Marco Gallo collabora nei centri GetFIT da ormai più di due anni ed il suo lavoro è sempre in crescita.
Marco Gallo è quella persona che consiglio, e che mi sentirei di consigliare sempre, a tutti i miei amici e a tutti coloro i quali volessero avere consigli ed essere seguiti in fatto di alimentazione.
Marco Gallo è un grande professionista e una persona eccezionale.

Marco Gallo è un fatto, non è un’opinione.

Di seguito, i link del suo blog e del suo sito https://studionutrizionista.wordpress.com, www.dottgallo.it.
Un modo chiaro, interessante ed intelligente di diffondere cultura e non terrore permettendo a tutti di crearsi una propria opinione. Provate a dargli un’occhiata e provate a farvi una vostra idea.
Se volete condividete il vostro pensiero con noi.

Grazie Marco. La maratona si avvicina. Ti voglio bene.

Grinta

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ANIMA SANA IN CORPORE SANO

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Metti una giornata lavorativa diversa. Metti una città del Piemonte. Metti un sole splendido a scaldare l’aria frizzantina autunnale. Metti un’importante casa di moda sportiva. Metti la più importante realtà del fitness italiano. Metti un progetto interessante. Metti di renderti conto di far parte di tutto questo e capirai quanto è bello il mio lavoro.

Cuneo, venerdì 30 Ottobre 2015.

È stato un meeting davvero interessante. ASICS incontra GetFIT nella sua sede italiana e insieme, dopo una visita del building, si definiscono i dettagli di quello che solo alcuni mesi fa sembrava un progetto lontano.

ASICS, Fondata nel 1949 a Kobe, in Giappone, da Kihachiro Onitsuka, era inizialmente nota solo come Onitsuka Tiger e produceva unicamente scarpe da basket. Il 21 luglio 1977, la società Onitsuka Co. Ltd. si fonde con la GTO e la JELENK, formando la ASICS Corporation.
Il nome della società è l’acronimo della frase latina “Anima Sana In Corpore Sano”, variante della locuzione latina “Mens sana in corpore sano”.

GetFIT, fondata nel 1984 a Legnano da Livio Leardi, prende originariamente il nome di B. FIT. Sbarcata a Milano nel 1996 con L’apertura del club di via Piacenza, diventa nel giro di 20 anni la realtà più grande ed imitata del settore fitness di tutta la penisola, con un KNOW-HOW ed un managment interamente italiani.

ASICS si pone un obiettivo importante: entrare in maniera massiccia e travolgente in un settore ancora sconosciuto ed inesplorato, per diventare nel giro di 5 anni il terzo marchio più importante al mondo in fatto di abbigliamento sportivo, subito dopo i due colossi NIKE e ADIDAS che fanno mercato a sé; per farlo sceglie GetFIT, che con onore accetta la sfida, pronta a correre a fianco del colosso Giapponese per raggiungere il traguardo, e per tracciare la rotta, come sempre, senza mai seguire la scia.

Onorato di far parte di questo progetto ringrazio Roberto, Federico e Barbara di Asics, per la splendida accoglienza e Stefano ed Elisa di GetFIT per essere stati ottimi compagni di viaggio.

Consapevole che il meglio deve ancora venire.

Anima Sana in Corpore Sano.

Grinta

cuneo

anima

Asics

asics

run it

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OTTOBRE STA FINENDO

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Il mese di Ottobre si sta per concludere, per lasciare spazio al più autunnale novembre.
Mi hanno fatto sorridere gli auguri di compleanno che la mia amica Sara mi ha fatto cinque giorni fa, il 22 Ottobre: “Ciao Teo, anche se in ritardo, volevo farti gli auguri di buon compleanno nella speranza di rivederti presto”.
Ora, non importa se gli auguri non sono arrivati in tempo, quello che importa, e che mi è piaciuto, è stato il pensiero di una persona cara che non vedo da tempo, che ha usato la scusa del 9 ottobre per mandarmi un saluto e farmi gli auguri.
Navigando un po su internet ho trovato questa definizione: Secondo la tradizione occidentale, gli auguri di compleanno sono rivolti al festeggiato solitamente per auspicargli salute e sicurezza per il nuovo anno che sta per iniziare e talvolta per proteggerlo dalla cattiva sorte.
Riflettendo e sorridendo sul messaggio di Sara, prima che il mese di ottobre finisca, volevo cogliere l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno reso speciale il mio di compleanno, aprendone le celebrazioni il giorno prima con uno splendido regalo delle allieve di via Piacenza e chiudendole definitivamente con l’ultimo sms 5 gg fa, neanche nell’antica Roma i fasti duravano così tanto!
Auguro a tutti voi di incontrare nella vostra vita persone speciali, come io ho incontrato voi.
Nella speranza di non dimenticare nessuno:
A tutte le persone che hanno lasciato un piccolo post su facebook.
A tutti quelli che, puntuali o non, mi hanno mandato un messaggio.
A tutti quelli che mi hanno fatto una telefonata.
A tutte quelle che incontrandomi di persona hanno condiviso con me un abbraccio e una pacca sulla spalla.
A tutti quelli con cui condivido la mia vita, e che si sono dimenticati.
A tutti quelli con cui condivido la mia vita, e che non lo sapevano
A Marzia e a tutti gli allievi e le allieve che hanno contribuito allo splendido regalo ricevuto dal Club di via Piacenza
A Ilaria, Iuliana, Cinzia, Raffaela, Sergio e Andrea, Franco, Stefania, Nazzareno, Paola, Emanuela e Diego.
A Loredana e Niki, Katherine, Andrea, Anna, Katia, Ivano, Massimo, Giulia, Lisa, Marta, Angela, Monica, Antonella, Ines, Elena, Alessandro, Gabry ed Eduardo, Stefano, Rosella, Elisa, Elena, Elena, Gladis, Silvia, Gabriella, Daniela, Monica, Roby e Agnese, Agnese e tutta la famiglia Scaglione, esempio di vita e amore.
A Sara e Marco e tutti quelli che erano alla serata tra amici.
Alla mia mamma.
Al mio Papà.
Al mio adorato fratellino.

Grazie per esser parte della mia vita.

Per tutti gli altri tranquilli. Mancano solo 347 Giorni al 9 Ottobre 2016!

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ORGOGLIOSO

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Quello appena passato è stato un weekend davvero strano: lungo, intenso, complicato, e, per certi versi, meraviglioso.
Si è aperto venerdì 9 ottobre con il mio compleanno, la nascita di www.matteoscorza.com e tanti regali incredibili fatti da persone incredibili; insomma, tutto faceva pensare ad un weekend fantastico.
Invece, sempre venerdì, quando meno me la sarei aspettata, arriva la telefonata di quello che pensavi essere uno dei tuoi migliori amici, che nel momento meno opportuno, il giorno del tuo compleanno, con una caduta di stile degna del miglior stuntman, ti da una notizia che mai avresti voluto sentire nella tua vita e che ha cambiato le sorti del fine settimana.
Credo che nella vita la cosa importante non sia quello che accade, ma come si reagisce appena dopo l’accaduto: allora, cercando di trasformare una deludente notizia in un’occasione per riflettere, il weekend ha assunto un significato importante.
Dalla festa di venerdì sera, dove tante persone care sono intervenute, passando per la convention GetFIT SPORT di sabato, fino ad arrivare alla fantastica lezione di via Piacenza di domenica, e ancora la visita ad un collega all’Unità Spinale dell’ospedale Niguarda – dove la vita assume improvvisamente un altro significato – il fine settimana si è concluso con con una birra, con un vero “amico” e quattro chiacchiere.
Ringrazio tutti i protagonisti di questa incredibile due giorni di passione: ognuno di voi, a modo suo, ha reso speciale i miei 34 anni.
Volevo fissare nella mia mente e nel mio cuore, per poi raccontarle a voi, queste due immagini che ho deciso di postare insieme all’articolo: si riferiscono alla 2° Convention SPORT di GetFIT che si è tenuta sabato sera 10 ottobre; apparentemente raccontano di lavoro, intimamente parlano di emozioni.
Emozione nel vedere questi ragazzi, i tuoi ragazzi, i tuoi collaboratori più stretti – amore e scazzottate allo stato puro – che crescono, diventano Uomini e Professionisti di vita.

gruppo 1

Emozioni nel vederli uniti dalla stessa maglia, che, credendo nello stesso ideale, accolgono con GRINTA e sano entusiasmo altri 150 ragazzi venuti lì per ascoltarli e allenarsi con loro.
Emozione nel vedere questi 150 ragazzi allenarsi tutti insieme, nel vederli faticare, ridere e darsi-il-cinque: sapere che con una dinamo attaccata ai quadricipiti avrebbero potuto inondare Milano della loro energia positiva.
Emozione nel sapere che tutto questo è ciò che avevi immaginato nella tua mente due anni fa.
Emozione nella consapevolezza di ciò che c’è ora nella tua mente e nel sapere che il meglio deve ancora venire.

Semplicemente ORGOGLIOSO di tutti voi.

Grinta.

gruppo 2

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9 OTTOBRE 2015… ON AIR

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Genova, 9 Ottobre 1981. Ore 00.20. Nasce Matteo Scorza.
Milano. 9 Ottobre 2015. Ore 00.20. Trentaquattro anni dopo, nasce matteoscorza.com.

Ma chi è Matteo Scorza?
Personal trainer, istruttore, motivatore, formatore visionario, studente di filosofia, autore di articoli sportivi e maratoneta provetto.
Grinta ed energia: lo sport come stile di vita e il benessere psico-fisico la sua continua sfida.
Punto di riferimento per molti e catalizzatore di esperienze, di consigli e di suggerimenti, da quasi dodici anni trascorre gran parte delle sue giornate nei GetFIT club di Milano, dei quali da due anni ne è il coordinatore tecnico: GetFIT, dove lo sport e l’attività fisica diventano entusiasmo, benessere e buon umore.
Nel 2008 crea insieme ai suoi amici Federico Leardi e a Diego Lazzaroni “GetFIT Experience” e nel 2011 nasce “GRINTA”, marchio che ha come focus quello di incoraggiare gli altri a superare le difficoltà, facendo prendere coscienza al mondo che i limiti sono fatti per essere superati.
GRINTA, parola chiave nella vita di Matteo da quando, fin da piccolo, veniva usata come mantra da lui e dai suoi amici prima, durante e dopo ogni partita, vinta o persa che fosse.
GRINTA non è più solo un’idea: è una realtà.
GRINTA è un modo per cambiare il mondo
GRINTA è per tutti.
Il lavoro come passione, la passione come missione.

E cos’è matteoscorza.com?
È il regalo che Matteo si fa per i suoi 34 anni.
È un’idea che balena da qualche anno e che oggi prende vita.
È un modo per comunicare con il mondo parlando di Sport, Lifestyle e vita reale, vissuta con grinta ed entusiasmo tutti i giorni.
È l’inizio di una nuova avventura .
È ricominciare dopo anni difficili.
È una finestra sul mondo, mentre la vita di tutti i giorni scorre.
È un Grazie a tutti quelli che fanno il tifo per lui e un in bocca al lupo a tutti quello che lo criticano.
È semplice ma irriverente. Educato e pungente. Dolce e tagliente.
È reale.
È Matteo.

Buona lettura!

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