UN’ITALIA ECCEZIONALE – LA MAGNIFICENZA DI ROMA

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Lasciata Gavorrano alle spalle la rotta ora è verso sud con obiettivo Roma. Comoda sarebbe l’Aurelia SS1, per arrivare dritti dritti sotto il Cupolone, ma la voglia di vedere e scoprire è tanta; lasciata allora Grosseto alle spalle, svolta a sinistra, direzione centro Italia, precisamente colline toscane, precisamente Pitigliano. Incredibile cittadina arroccata sul tufo, il cui centro storico viene chiamato anche “la piccola Gerusalemme” per la presenza della sinagoga dove si recava a pregare la comunità Ebraica; Pitigliano lascia senza fiato quando ci si arriva dal mare attraverso la strada regionale 74 Maremmana e si scorgono le case a strapiombo su questo enorme sperone di tufo. Al confine tra Toscana e Lazio questo gioiello della nostra Italia sovrasta sentieri, caverne e cunicoli segreti che danno vita ad un dedalo di camminate meravigliose e nascoste ai più. Una visita alla suggestiva chiesa di San Rocco, un panino con finocchiona e pecorino toscano accompagnato da un bicchiere di vino rosso Pitiglio all’ombra del Duomo nella piazza centrale e poi via verso il Lazio. Salutando la toscana, costeggiando il lago di Bolsena fino a Montefiascone si giunge sulla Cassia, che dopo svariati paesini laziali, passando in parte il lago di Bracciano, ti permette di entrare trionfante in quella che una volta fu la capitale del mondo: Roma.
Appartamentino a Piazza Trilussa nel cuore di Trastevere, per sentir entrare fino al midollo il friccicorio dell’aria romana da subito, la due giorni nella capitale inizia da “Enzo” trattoria dalle tanto amate (da me, perlomeno) tovaglie a quadretti rossi, per festeggiare il compleanno della mia bella e adorata compagna di viaggio e non solo: Ilaria. Bucatini all’amatriciana per iniziare e poi pollo ai peperoni e carciofi fritti e non, accompagnati da un Rosso dei Castelli; una birra in campo dei fiori e poi… E poi la magnificenza di Roma per due giorni, in lungo e in largo per la Città Eterna, dai musei vaticani al Campidoglio, dall’Altare della Patria al Colosseo passando per una pasta cacio e pepe ed una “cazziata” per essermi sdraiato, defilato, sul pavimento della Cappella Sistina per ammirare meglio l’opera immortale di Michelangelo; chilometri macinati e suole consumate laddove un tempo passavano bighe e centurioni impegnati nella creazione dell’Impero, attraversando le porte sante delle basiliche vaticane in quello che è l’anno del Giubileo della Misericordia. Insomma, Roma, è stata la quinta volta che ci siamo incontrati e ti ringrazio perché non sei mai scontata e stupisci sempre con nuovi angoli di rara bellezza e perché nessuna città è in grado di reggere il confronto per le emozioni che sai suscitare in me. Rome wasn’t build in a day e due giorni e mezzo non sono abbastanza per renderti l’omaggio che meriti, ma il mio cuore ebbro di te, sa che ci rivedremo il 2 Aprile 2017 per la maratona.
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