A SILVIA

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Silvia rimembri ancora quel tempo della “nostra” vita mortale quando beltà splendea negli occhi “nostri” ridenti e fuggitivi…
Eh già, cara cugina, sembra ieri che io e te, nati quasi 35 anni fa a 9 giorni di distanza l’uno dall’altra, ce ne stavamo sul terrazzo della “casa del nespolo” in via sant’Alberto 61 a Genova, a giocare con la nostra amata cagnolina Clotilde, ignari all’epoca di quello che la vita ci avrebbe riservato per il futuro.
Sono passati più di 30 anni dallo scatto in copertina e soli pochi giorni da quello qui sotto:
2016-05-24 02.43.34
in mezzo una vita vissuta e sudata, sempre insieme per i primi anni e poi lontani per più di 20.
Karlzrue. Germania. Week end 13 – 15 Maggio. Dopo tanto parlare ed inseguirci alla fine sono riuscito a venire a trovarti in questa verdeggiante e universitaria città al centro della Germania, nella quale vivi da tre anni. Sono venuto a trovarti perché come sai, qualche anno fa la mia vita è cambiata, nulla di grave come ti ho detto, ma quel “nulla di grave” che ti fa mettere tutto in discussione, che ti fa capire che non sapevi di non sapere, mentre andavi dritto per la tua strada senza ascoltare nessuno, facendoti trovare improvvisamente all’estremo opposto della meta che volevi raggiungere; quel “nulla di grave” che modifica gli equilibri, cha cambia il focus spostandolo dal lavoro e dalla “Matteocentricità”, a quella famiglia che di colpo capisci di avere, sulla quale puoi sempre contare, che non hai mai curato a dovere ma che ti accorgi, anche se da lontano, non averti mai abbandonato. Sono venuto a trovarti per saper un po’ di te, cosa hai fatto in questi tanti anni, di cosa ti occupi e chi sono le persone che frequenti. Sono venuto a trovarti per raccontarti un po’ di me, di cosa ho fatto in questi anni, di cosa mi occupo e chi sono le persone che frequento. Sono venuto a trovarti e sono stati tre giorni davvero belli. Intanto Karlzrue non è poi così male: piccola, a misura d’uomo, con un parco meraviglioso e con dei ristorantini davvero carini; mi è sembrata la tipica città tedesca che però se la tira un po’ di meno; non vi dico che la consiglieri per passarci un’intera settimana, ma sicuramente vale la pena soggiornare almeno una notte per visitare il castello con i suoi giardini a ventaglio, il giardino botanico, fare un giro sul trenino a carbone al “Fasanen garten” e cenare in un tipico locale del Baden – Wurttemberg per mangiare uno squisito piatto di Maultaschen. I tuoi amici sono stati davvero simpatici e mi hanno fatto tornare a quella spensieratezza universitaria che io non ho mai vissuto. E poi ci sei stata TU, che ti sei presa cura di me e in un attimo, 20 anni si sono annullati tornando ad assomigliare a quegli unici nove giorni di Ottobre del 1981 che ci hanno separati alla nascita. Certo tu oggi sei diversa come diverso sono io: tu sei una ricercatrice fisica e studi lo spazio e la materia oscura, hai provato a spiegarmi cosa è una particella e la differenza tra protoni e neutroni e io per tre giorni ti ho guardata con una faccia attonita. Io sono un’istruttore di fitness e mi occupo del benessere delle persone, ho provato a spiegarti cosa è un cardiofrequenzimetro e tu per tre giorni mi hai guardato come se fossi posseduto dal demonio; ma tutto questo non ha importato, per tre giorni tu sei tornata ad essere quella che mi faceva vincere a carte quando eravamo piccoli perché io mi arrabbiavo se perdevo e, se anche posseduto dal demonio, tu hai fatto finta di capire cosa fosse un cardiofrequenzimetro, e hai fatto bene, perché per quanto uomo io sia ora, ancora non sono capace di perdere. Mi inorgoglisce e mi piace pensare che gli studi che fai ti porteranno a cambiare il mondo in cui viviamo. Mi piace pensare che a modo mio, nel mio piccolo, il mio lavoro, che è fatto del raccontare alla gente quanto l’attività fisica possa cambiare la loro vita, mi porteranno a cambiare il mondo in cui viviamo. Dopo l’università a Genova tu hai girato in lungo e in largo per il globo terracqueo, 4 anni a Lione, 3 a Dallas e ora 3 in Germania, convegni e conferenze in Europa e negli Stati Uniti, il CERN a Ginevra e le visite nei più importanti laboratori di ricerca nucleare del pianeta. Io prima ancora di terminare il mio percorso universitario, in giro per l’italia a sciare in inverno in val d’Aosta e a lavorare in Sardegna in estate per poi approdare, per amore, nella Milano per me “paese dei balocchi”, che tanto ho amato, che amo ancora, ma che sento piano piano diventarmi sempre più stretta. Mentre io sogno di comprami una barca a vela per girare il mondo e scrivere delle mie avventure o più semplicemente di prendere una casa in Toscana per il mio buon ritiro del fine settimana, tu hai appena accettato un posto di lavoro irrinunciabile a SNOLAB in Canada, il centro di ricerche che l’anno scorso ha vinto il premio Nobel e ad Agosto ti trasferisci a Sudbury, in mezzo ai laghi e alla neve a 400 km da Toronto. Mi hai detto di essere stata fortunata a ricevere la proposta di un posto fisso così prestigioso, ma io non ci credo, cara Silvia, perché come dice Seneca: la fortuna non esiste, è semplicemente il talento che incontra l’occasione.
Orgoglioso di essere tuo cugino ti saluto, ti ringrazio dalle pagine del mio blog per questa bellissima gita fuori porta e ti auguro un in bocca al lupo per la nuova avventura, con la consapevolezza che verrò presto a trovarti in Canada.
Ti voglio Bene
Grinta

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